Mercoledì 29 marzo inizia il ciclo di conferenze sull’Europa, prosegue il 5 aprile, termina il 3 maggio. Un gruppo spontaneo di intellettuali e musicisti dedica ad un argomento che, al solo nominarlo, produce stanchezza se non diffidenza. A quasi settanta anni dalla nascita, la Comunità – Unione l’età sembra mostrarla tutta. Non bastano i Consigli europei a ripetizione a rinfrescarne l’immagine. Ora il tema, almeno per l’Italia, è la migrazione clandestina, considerando come clandestino qualsiasi individuo che cerca scampo da miserie e conflitti. Il tema conduttore è la guerra, non una delle tante che infestano il mondo, ma quella che si combatte da oltre un anno nel cuore del Continente. Guerra di aggressione da una parte e di resistenza patriottica dall’altra. Le vecchie categorie non bastano a definirla compiutamente, altre sono in gioco. Ad esempio, per citare Francesco, la partita in Ucraina è giocata non da un Impero ma da vari Imperi. E’ una prova in corpore vili, nel corpo della popolazione ucraina, della nuova contrapposizione fra Occidente e Oriente. La stolida e sanguinosa riedizione di stragi che sembravano confinate al Secolo Breve e si ripropongono nel Secondo Millennio. La prima puntata del ciclo è dedicata, a cura di chi scrive, all’Europa sulle montagne russe. Una metafora della nostra folle corsa verso il baratro. E senza un freno da tirare né un operatore esterno che rallenti la caduta. Il silenzio dell’ONU rivela più dell’impotenza, è la probabile inettitudine di chi è preposto all’Organizzazione. Mentre si sente la voce della NATO, schierata al fianco di una parte ma attenta a respingere lo status di cobelligerante. Per non parlare di quel Daniil Medvedev che, da Presidente pro tempore di Russia, era accreditato di una visione “giovane” delle relazioni internazionali. Lo stesso Medvedev agita temibili minacce fino ad evocare l’uso dell’arma nucleare. Che sia un’arma tattica, non rileva, la sua capacità distruttiva è comunque enorme. Saremo capaci di scendere dalle montagne russe o dobbiamo rassegnarci a schiantarci al suolo? La domanda non è di poco conto. Insomma, l’esordio promette bene. O male. Cerchiamo una risposta il 29 marzo.
di Cosimo Risi
Programma degli incontri 29 marzo 2023, ore 17 – conferenza “L’Unione sulle montagne russe e non può scendere” di Cosimo Risi – Musiche di Giuseppe Tartini, Krzysztof Penderecki e Ernest Bloch, al violino Luigi De Filippi. Vetralla, Museo della Città e del Territorio.
5 aprile 2023, ore 17 – conferenza “L’Europa alla guerra tra informazione e disinformazione” di Giampiero Gramaglia – Musiche di George Gershuwin, Leonar Bernstein, Nino Rota e Ennio Morricone. Quartetto d’archi “Il Tritono”. Viterbo, Fondazione Carivit, Sala delle Assemblee, via Cavour, 67.
3 maggio 2023, ore 17 – conferenza “La Cittadinanza europea” di Paolo Acunzo e “Lo straniero e la condizione umana” di Monica Santifilippo – Musiche di George Fririch Haendel, Wolfang Amadeus Mozart, Giovanni Paisisiello, Fryderyk Chopin. Soprano Susanna Ohtonen, al pianoforte Luigi De Filippi. Vetralla, “Giardino Segreto”.