Salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa.

La Fondazione Carivit svolge un ruolo attivo nel sostegno allo sviluppo del territorio, operando sia come ente erogatore di contributi per iniziative e progetti promossi da terzi, sia attraverso la realizzazione di interventi diretti tra i quali la gestione del Museo della Ceramica della Tuscia e il Centro Culturale Valle Faul. Essa agisce in un’ottica di sussidiarietà orizzontale, non sostituendosi ad altri soggetti pubblici o privati che operano nei settori di competenza. Interviene con la funzione di sostegno finanziario, coerentemente con le proprie possibilità e la propria natura di soggetto della società civile dotato di piena autonomia giuridica e funzionale.

Anche nel settore della “Salute pubblica” la Fondazione Carivit interviene attraverso le medesime modalità operative degli altri settori di intervento, destinando ogni anno gran parte delle proprie risorse alla ASL VT4 e all’Ospedale Santa Rosa di Viterbo al fine di dotarli di strumentazioni altamente qualificate per la prevenzione, la diagnostica e la cura.

L’impegno della Fondazione Carivit nel settore della Salute pubblica si sviluppa su tre aree principali:
prevenzione: iniziative e progetti volti a promuovere la cultura della prevenzione e a sensibilizzare la popolazione sull’importanza di adottare stili di vita sani;
diagnostica: finanziamento di apparecchiature e tecnologie diagnostiche di ultima generazione per consentire diagnosi precoci e accurate;
cura: supporto all’acquisizione di strumentazioni mediche avanzate per garantire trattamenti efficaci e personalizzati, migliorando la qualità della vita dei pazienti.

Tra i destinatari dei nostri bandi segnaliamo:

Ultimo intervento sostenuto:
Acquisto e donazione all’unità operativa complessa dell’Ospedale Santa Rosa di Viterbo di un sistema digitale per la presa d’impronta delle arcate dentali mediante scanner intraorale 3d.

Importo stanziato € 75.511,00.

All’ospedale Santa Rosa di Viterbo utilizzato il casco refrigerante per la riduzione del rischio di alopecia indotta da chemioterapia.
Il dispositivo è stato donato al day hospital oncologico dall’associazione Beatrice, grazie a un finanziamento della Fondazione Carivit.
A distanza di 6 mesi dall’attivazione del casco refrigerante per la prevenzione e la riduzione del rischio di alopecia indotta da chemioterapia, sono circa 45 le donne che hanno utilizzato la strumentazione presso il Day hospital oncologico di Belcolle.
Di queste, in 12 hanno terminato o stanno terminando il trattamento con buoni risultati, che si traducono nel mantenimento o nel lieve diradamento dei capelli, a fronte della tolleranza della metodica.
La calotta (casco) refrigerante, “scalp-cooler”, è stata donata lo scorso 23 dicembre all’unità operativa di Oncologia, diretta da Enzo Maria Ruggeri, dall’associazione Beatrice che, da anni, sostiene l’ospedale viterbese con numerose iniziative benefiche, tramite un finanziamento concesso dalla Fondazione Carivit.